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La Pole Dance come l’Esperienza Ottimale (Flow)

marzo 5, 2014 1 commento

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C’è qualcosa di magnetico nella Pole Dance…  Ci sentiamo trascinate nel suo piacevole e coinvolgente mulinello acrobatico già dopo le prime lezioni e, molto presto, ci accorgiamo che ci siamo innamorate perdutamente nel suo fascino e che non possiamo più farne a meno. La Pole Dance ci appassiona, ci ossessiona e ci trasforma non solo fisicamente, ma, soprattutto, psicologicamente.

Questo “effetto collaterale” della Pole Dance lo conoscono tutte, ma non tutte conoscono il perché di questa “magia”. Come mai, a differenza di altri tipi di allenamento fisico, la Pole Dance non stufa le ragazze che la praticano? Come mai non passa di moda? Come mai suscita così tanto entusiasmo e coinvolgimento a 360°? Sicuramente, tali fattori, come l’originalità e la sensualità di questa danza, hanno attratto molte donne a provarla. Tuttavia, il fattore decisivo che riesce a conquistare per sempre la vostra anima, si chiama “l’esperienza ottimale” o “flow”.

 La teoria dell’Esperienza Ottimale (“Flow” o, nel campo sportivo, “trance agonistico”) è stata sviluppata a partire dagli anni ottanta dal professore ungherese Mihalyi Csikszentmihalyi (per approfondimenti: Csikszentmihalyi, Mihaly (1990). Flow: The Psychology of Optimal Experience) . Si tratta di “un’esperienza caratterizzata da un profondo senso di coinvolgimento che ci dà molta soddisfazione, provoca un sentimento di benessere e rende la nostra vita più significativa e gratificante”.

Qualsiasi attività quotidiana, dalla pulizia dei vetri alla composizione di un’opera,  può diventare un’ esperienza ottimale, purché contenga i principali elementi caratteristici che vedremo più in avanti. Tuttavia, bisogna dire che alcune attività, come sport, danza, musica o pittura, permettono di raggiungere lo stato di Flow più facilmente, poiché sia la loro struttura che le loro regole ci guidano in modo naturale verso il “trance esperienziale”.

Analizzando la Pole Dance alla luce della teoria dell’Esperienza Ottimale e delle sue principali caratteristiche, sono giunta alla conclusione che questa disciplina ne è un perfetto esempio. Ecco la spiegazione della sua irresistibile magia! La sintesi della mia analisi è raccolta in questa tabella:

Caratteristiche dell’Esperienza Ottimale Applicazione nel campo di Pole Dance
Obiettivi definiti:

gli scopi e i modi per raggiungerli sono chiari

 

In ogni allenamento abbiamo le idee chiare su che cosa vogliamo imparare (nuovo trick/coreografia) e come dobbiamo eseguirlo (la tecnica, i punti di contatto tra il corpo e il palo, i muscoli coinvolti, etc.)
Feedback diretto e inequivocabile:

percezione precisa e chiara di come stanno andando le cose.

Possiamo avere il feedback immediato dalle persone esterne (istruttore) oppure l’auto-feedback (guardando nello specchio/registrando un video).
Bilanciamento tra sfida e capacità:

le opportunità di azione e le richieste del mondo esterno sono percepite in equilibrio con le capacità interne a disposizione per farvi fronte.

La Pole Dance non viene percepita né come troppo facile né come troppo difficile per il soggetto che la impara in modo graduale e metodico. Infatti, esistono vari livelli della Pole Dance, dal Principiante all’ Avanzato, che permettono ad ogni persona di affrontare le sfide in relazione con le proprie capacità del momento e, nello stesso tempo, preparano fisicamente per crescere e passare al livello successivo.
Concentrazione totale sul compito:

tutta la concentrazione è focalizzata sulla situazione in atto. Preoccupazioni e conflitti scompaiono dalla coscienza (la persona non ragiona né sul passato né sul futuro, ma solo sul presente, è nel “Qui ed Ora”).

La pratica di Pole Dance richiede tantissima concentrazione sulla tecnica, sull’eleganza, sulla forza e sulla sicurezza. In caso contrario, si rischia di farsi male oppure di eseguire i moves in modo sbagliato o brutto.
Assenza di autoconsapevolezza:

il soggetto è talmente assorto nell’attività da non preoccuparsi del suo ego.

Quando ci alleniamo, siamo concentrate e assorte dalla Pole Dance al massimo, il che ci fa dimenticare tutti i nostri problemi, paure e anche il nostro io, timido e insicuro. Avvertiamo un senso di “serenità”, abbiamo una sensazione di andare oltre e trascendere il proprio ego, di fare parte di un sistema più grande, di muoversi in armonia con il nostro palo, come dentro una corrente, un flusso.
Senso del tempo alterato:

si altera la percezione del tempo. Non ci si rende conto del suo scorrere.

Tutte le mie allieve dicono, infatti, che la lezione di un’ora vola in un attimo…
Integrazione tra azione e consapevolezza:

la concentrazione e l’impegno sono massimi. La persona è talmente assorta nell’azione da fare apparire l’azione naturale.

Quante volte abbiamo ammirato le campionesse del mondo della Pole Dance che eseguono le coreografie in modo leggero e naturale? Le loro performance sono l’espressione massima dell’esperienza ottimale.
Senso di controllo automatico:

la percezione di avere tutto sotto controllo e di poter dominare la situazione.

La pratica della Pole Dance ci dà una piacevole sensazione di dominare il proprio corpo, poterlo gestire con abilità come una bella e potente ferrari grazie alla forza acquisita durante gli allenamenti.
Presenza di piacere e motivazione intrinseca:

l’azione dà un piacere intrinseco, fine a se stesso. Il soggetto permane nella situazione perché essa lo ripaga pienamente.

Una volta provata la Pole Dance, essa diventa una passione, una necessità fisica e psicologica, perché ci riempie di sensazioni piacevoli e ci rende felici.

Recapitolando, possiamo affermare con certezza che la pratica della Pole Dance permette di vivere l’esperienza ottimale, grazie alle caratteristiche che distinguono questa attività. Il piacere che proviamo durante allenamento è talmente forte da spingerci a tornare e ritornare alla Pole Dance, nonostante  lividi, difficoltà, sconfitte temporanee, pericoli potenziali e, addirittura, traumi. Le radici di questo piacere stanno non soltanto nella possibilità di porsi e raggiungere gli obiettivi, ma nell’ andare verso di essi, a prescindere dal fatto se siano per noi fattibili o meno. Per un certo momento la Pole Dance ci rende immortali, diversi da tutti gli altri. All’improvviso ci troviamo in una realtà alternativa, in un mondo diverso, dove non apparteniamo più a noi stesse, ma alla danza, alla musica e all’Universo. In questo mondo, dove noi siamo le protagoniste, non esiste il caos, la nostra mente è perfettamente organizzata e limpida e la percezione della normalità è ampliata (“impossible is possible”). Similmente, come i “dervisci” nella loro sacra danza roteante, anche noi eseguiamo le nostre “sacre” rotazioni attorno al palo, che modificano ulteriormente la nostra percezione e ci fanno sentire estesi, grazie al pieno controllo del nostro corpo e alla sintonia tra noi e l’Universo.

Voglio finire questo articolo con le riflessioni sulla Pole Dance delle mie allieve, che confermano la mia teoria che la Pole Dance è decisamente l’Esperienza Ottimale…

 

pole_exp-saggio2013_175“La cosa che più mi ha colpito della pole dance è che questa disciplina, oltre ad essere veramente completa come preparazione muscolare dà modo alla nostra mente di cambiare, ASSIEME AL CORPO. Questo è fantastico!

Mi spiego meglio… Nella preparazione/ esecuzione di un singolo esercizio o coreografia si coinvolgono aspetti che partono da ciò che la musica ci ispira, allo sforzo per riuscire a trasformarli in movimenti che “rendano” il nostro stato d’animo in quel preciso istante! Questo assomiglia molto al lavoro di pittori, fotografi ecc.

Poi c’è la parte di “controllo” dei nostri movimenti, ossia di disciplina per rendere il movimento ben fatto, piacevole a vedersi e fluido, costringendoci quindi all’attenta osservazione di noi stesse e all’imposizione di regole. L’inverso della fase artistica di prima…..prendiamo quindi conoscenza di due parti molto diverse che coesistono in noi.

Terzo ingrediente…la testardaggine…..quello che a volte sembra un difetto, qui diventa un elemento indispensabile….senza la testardaggine ci ritroveremmo a mollare dopo le prime fatiche, i continui ematomi, i goffi tentativi.

E ….arriviamo quindi al momento della soddisfazione…

Solo Noi sappiamo quali sono le nostre fatiche, e solo noi quindi sappiamo quando possiamo batterci da sole una pacca sulla spalla….ci affiora un sorrisetto sulla faccia mentre siamo sedute ai piedi del palo sbuffando e guardando  in sù…..

In quel momento, ne sono sicura, tutte quante pensiamo:- e’ stata dura ma ce l’ho fatta! e ci stupiamo di come siamo riuscite ad autoammaestrarci e a fare quello che qualche mese prima ci sembrava impossibile.

Bene, questo è lo spirito che io ho adottato anche nei confronti della vita stessa…..con calma, dedizione e lavoro saremo di sicuro in grado di auto-sorprenderci delle nostre nascoste e insperate capacità, quindi mai abbattersi….ma riprendere col sorriso portandoci orgogliose addosso anche i segni del nostro lavoro nella vita!”

FRANCESCA M. – Rovereto

 

pole_exp-saggio2013_011“Le ore che trascorro in compagnia del pole sono ore di completo e totale isolamento dal resto dei problemi quotidiani. I miei pensieri sono solo per me, sulla mia flessibilità, la mia resistenza fisica e il mio desiderio profondo di riuscire a coordinare con grazia e forza i movimenti del mio corpo. Durante l’allenamento mi sento bene perché mi sfido in ogni esercizio. Sono consapevole di avere molta strada da percorrere e molta fatica davanti, ma so esattamente  dove voglio arrivare e cosa voglio realizzare dei miei muscoli. Dopo l’allenamento, in quei 50 minuti di autostrada che mi riportano a casa, la mente non si stacca dall’esercizio fisico e cerca di fissare i movimenti e i vari passaggi.  Con soddisfazione e benessere fisico la pole dance mi accompagna nei pensieri, donandomi il piacere di stare bene con me stessa. La più grande soddisfazione che provo e’ che mi rendo conto,  passo dopo passo, lezione dopo lezione dei  piccoli progressi che mi danno gioia e mi fanno pensare: ce la puoi fare!”

SUSANNA M.  – Bolzano